Due punti persi o uno guadagnato? Il dubbio amletico rimbomba tra le mura del palaBovisasca, sede del cosiddetto derby dei “venerati”, o se meglio preferite della stracittadina dei “beati”.
Enrico il Santo, già re d’Italia dal 1002 al 1024, poi diventato Santo, ha affrontato Filippo Romolo Neri, il presbitero fiorentino del 1500 poi venerato come un Santo dalla Chiesa Cattolica. I seguaci dell’imperatore del Sacro Romano Impero, meglio conosciuti come i fedeli sudditi di coach De Boni, non sono riusciti a violare gli inferi di via Gabbro, arrendendosi di misura. E rieccoci allora all’interrogativo iniziale: due punti persi o uno guadagnato? A dirimere i dubbi ci ha pensato proprio mister De Boni a fine partita: sotto la doccia, prima ancora di insaponarsi, ha emesso la sua sentenza: «Sono proprio contento di questo punticino: qui vinceranno in pochi. Questi qui (il riferimento è ai “neri e filippici” padroni di casa, ndr) non facevano cadere un pallone che fosse uno! Bravi loro, ma bravi anche noi». La partita, o meglio la maratona, che per chi non l’avesse ancora capito è terminata con un rocambolesco 3 a 2 a favore degli attempati ma sempreverdi bovisaschi, ha viaggiato per oltre due ore e un quarto sul filo dell’equilibrio. Assente lo schiacciatore Gaboardi per un imprescindibile impegno familiare (i maligni ipotizzano altri scenari), De Boni ha gettato nella mischia Luca M. (…) Buonriposi, che non ha sfigurato, alla pari dell’altro posto quattro Luca De Ponti, tornato (finalmente) ai suoi livelli, soprattutto in ricezione. In cabina di regia baby Travagnin, con De Luca opposto. Centrali Rossi e Bitetto. Libero Vergani. La cronaca. Il primo set è un duello punto a punto, che si risolve solo nel finale: 25-22. Fumata bianca nella seconda frazione, vinta dai “nostri” di stretta misura: 25-23. Meno equilibrio nel terzo parziale: inizio da incubo per il Santo, che va sotto di una decina di punti. L’ingresso di Tassinari (a proposito: #tassoisback) dà la scossa, ma ormai è tardi: 25-18. Riscossa dei verde-acido nel quarto parziale (25-20), ma per il tie break la benzina è quasi esaurita: 10-15. La poca rimasta è sufficiente a raggiungere il McDonald’s sulla Milano-Meda per il tanto agognato Baccanale di fine partita. Alleluia.
Roberto Vergani