Vogliamo subito tranquillizzare i nostri tifosi: è stata un’altra sconfitta ma è stata una partita vera, quelle giocate punto a punto che non ti fanno stare seduto mentre cerchi in tutti modi di aiutare i tuoi eroi.
Abbiamo perso con il CEA per 2 – 1 ( 26/24, 21/25, 25/22 ), società con cui abbiamo condiviso la nostra crescita nei primi tornei della zona e giocato storiche partite dalle categorie mini volley a quelle dei pensionati. Nei nostri vecchi atleti, sono ancora scolpiti i segni che lasciavano sul muro nella loro palestra dell’oratorio di viale Ungheria.
Anche loro si sono evoluti però, ora la palestra è più grande ma purtroppo hanno risparmiato in altezza. Questo è un problema per loro ma sopratutto per noi, abituati alle praterie, è dura.
Primo set: partiamo bene ma i nostri avversari ci stanno alle calcagna. Il mister coadiuvato nell’occasione dal vice Marta ( per lei esordio stagionale causa arbitraggi in giro per il mondo ), dirige sapientemente le sue pedine come su un tavolo di scacchi, nel vero senso della parola. I nostri tifosi pensando di assistere alla solita partita stanno sonnecchiando stravaccati sulle panche, alcuni si ridestano non credendo ai propri occhi ed iniziano timidamente a incitare la squadra. Sul traguardo la beffa: al mister scappano inavvertitamente delle gocce di sigillante sulla suola dei mocassini degli indiani e questi rimangono incollati al pavimento sugli ultime punti. Mannaggia!!!!!!
Secondo set: qui i nostri tifosi entrano in partita e cominciano a martellare con i loro slogan da concerto di Vasco. Il mister da parte sua ruota un paio di pedine per dar fiato a quelli più stanchi e complice qualche battuta avversaria, che centra le travi del soffitto, prendiamo il largo. Gli avversari cercano in modo feroce di rientrare in partita ma il nostro cambio palla è preciso come un orologio. 1 – 1.
Terzo set: il mister, dopo 4 ore di sbattimento ( dopo aver attraversato Milano per seguire l’altra squadra e rientrare in tempo per questa partita ), comincia ad avere problemi di prostata ma duro rimane sulla tolda. Rimescola le carte per mettere in difficoltà gli scout man avversari e il giochino sembra riuscirgli, giochiamo punto a punto. I nostri tifosi sono scatenati, sono entrati in palestra da sconosciuti, ora sono best friend e saltano sulle panche. Il vice Marta, da quell’arbitro equilibrato che è, comincia a lanciare occhiatacce al collega ( e… non solo quelle ). I nostri piccoli indiani, non abituati a questo tipo di tensione, cominciano a mostrare qualche crepa. Il mister con una mossa degna del miglior Kasparov, inserisce i giocatori “di esperienza” ma questi, rimasti per troppo tempo in panchina e consumati dalla tensione, fanno cilecca. Sarà per la prossima!!
C’è il tempo per ringraziare i ragazzi per la prestazione e incassare i consigli dei tifosi, ora colleghi, su come far giocare i ragazzi nella prossima partita.
Buona notte!!